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La nascita della Comunità del Cibo e della Biodiversità

Il 29 aprile 2022 è stata formalizzata la nascita della Comunità del Cibo e della Biodiversità di interesse agricolo ed alimentare denominata «Le Terre dei Carraresi e delle Città Murate» in attuazione della legge 194 del 2015, art. 14.​

Il risultato è frutto di un processo partecipato accompagnato dalla Regione Veneto – Direzione Agroalimentare e dall’Agenzia Veneta per il Settore Primario – Veneto Agricoltura.

Itinerario della biodiversità delle terre dei Carraresi

L’itinerario si sviluppa in base ai “Cammini” che circa 1000 anni fa i pellegrini cristiani percorrevano per raggiungere la Terra Santa e gli altri principali luoghi di devozione come Roma. Questi passavano per quelli che sarebbero diventati i possedimenti dei Carraresi, una famiglia aristocratica padovana originaria dell’epoca post-longobarda, di origine germanica, che verso la fine del X secolo, su indicazione imperiale, scesero in Italia acquisendo il titolo di conti di Anguillara e Saccisica. I Carraresi aumentarono il loro prestigio durante l’età comunale sino ad assumere il comando della signoria cittadina di Padova tra il 1318 ed il 1405, arrivando a conquistare Verona, Vicenza, Treviso, Feltre, Belluno, Bassano, Udine e Aquileia.More

L’Itinerario della biodiversità delle terre dei Carraresi comprende questo territorio e molte delle vie di pellegrinaggio che la congiungevano con il centro Europa.

Lo scopo della Comunità del Cibo è la conoscenza e la promozione delle risorse genetiche di interesse alimentare ed agrario locali. Queste sono già state oggetto di tutela e iscrizione all’Anagrafe nazionale della biodiversità.

Tra i luoghi più vicini va menzionata l’Abbazia di Praglia, un monastero benedettino situato nella campagna veneta, a circa 15 chilometri a sud-ovest di Padova. Fondata nel 1080, è una delle abbazie benedettine più antiche della regione e una delle più grandi d’Italia dove è anche possibile soggiornare e sperimentare la vita monastica, nonché gustare i prodotti delle biodiversità agricola.

Mentre tra quelli lungo le vie di pellegrinaggio troviamo:

– l’Abazia della Vangadizza, un nodo strategico e una rotta obbligata per i pellegrini che partivano dall’Europa del Nord e quella Centro Orientale, dalla Danimarca e dalla Germania attraverso il Brennero e dalle attuali Polonia, Repubblica Ceca e Austria e attraverso il Tarvisio; dai Balcani attraverso Ungheria e Slovenia via Gorizia; e dalla Croazia via Trieste per arrivare all’Abbazia di Nonantola per poi congiungersi con la via Francigena.
– La Comunità del Cibo delle Terre dei Carraresi assume come proprio Itinerario della biodiversità questa parte dell’antico cammino dei pellegrini con le dovute deviazioni allo scopo di valorizzare le risorse genetiche di interesse alimentare ed agrario.